La terza prova scritta fu introdotta da Luigi Berlinguer nell’ambito della Riforma del 1997 che, per quanto riguardava il nuovo esame di Stato, andò in vigore a partire dall’anno scolastico 1998-99. Esattamente dieci anni dopo, nell’esame di Stato 2019 venivano attuate le modifiche apportate da Valeria Fedeli, tra cui la riduzione delle prove scritte da tre a due (l’abolizione era stata comunque decisa dalla precedente Amministrazione col Decreto legislativo 62/2017.
E’ stato osservato come l’abolizione della terza prova sia stata accolta favorevolmente nel mondo della scuola, a conferma del fatto che si trattava di una prova ormai poco significativa che lasciava insoddisfatti studenti e docenti. Più che permettere allo studente di muoversi all’interno del percorso didattico scelto dal consiglio di classe, superando le divisioni settoriali e le barriere disciplinari , la prova finiva col costringere il candidato a sintetizzare in breve tempo , in poche righe o in un test a scelta multipla, argomenti spesso di natura molto diversa.
Eppure , inizialmente, l’intento e gli obiettivi erano apparsi decisamente innovativi: da una parte la definizione della prova,a cura della commissione esaminatrice . secondo le indicazioni espresse nel documento del consiglio di classe , tendeva a valorizzare l’autonomia didattica assegnata alle scuole dalla legge 59/97; dall’altra il carattere pluridisciplinare mirava a salvaguardare l’unitarietà del sapere.
L’esigenza di dare spazio , nell’esame, alle varie discipline e di recuperare l’approccio pluri o interdisciplinare dovrebbe essere soddisfatta nella formulazione della seconda prova scritta che dovrebbe coinvolgere due o tre materie di indirizzo ma soprattutto attraverso il colloquio orale , la cui conduzione si avvale sostanzialmente della scelta di un testo di riferimento da parte della commissione.
Perché non rileggere , a questo punto, alcune delle proposte a testo stimolo del 1999 o del 2000 e cogliere alcuni suggerimenti ? Per gli studenti potrebbe essere un modo di ripassare gli argomenti collegando discipline diverse, quindi un esercizio utile per il colloquio
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